Come diventa ‘senza tempo’ un capo di moda?
Cosa rende un capo essenziale? Le abilità artiginali nel confezionamento? L’alta qualità di filati e tessuti? Sì, ma solo in parte. In realtà, un capo diventa tale quando smette di essere un semplice capo di abbigliamento, affrancandosi dalla stagionalità e diventando cultura.
Ecco, date queste coordinate, il capo essenziale dell’autunno è la giacca di pelle. Uno di questi must have che ancora oggi non può mancare in nessun guardaroba.
La giacca biker è, pertanto, tutto ciò: un simbolo di ribellione che attraversa decenni di cinema, musica e moda. Dalle strade di New York alle passerelle di Milano, ha sempre portato lo stesso messaggio: non seguire le regole.
Da protezione a icona
L’abbigliamento militare ha sempre avuto una forte influenza sulle tendenze di moda. La giacca di pelle fa la sua prima apparizione proprio durante la Prima Guerra Mondiale, come uniforme dei piloti tedeschi indossata per proteggersi dagli sbalzi di temperatura nella cabina di pilotaggio di un aereo. Prende il nome di flying jacket proprio perchè indossato solo dagli aviator: giacche, per lo più marroni, con una silhouette identica a quella di un bomber. E la prima donna ad indossare la giacca di pelle sarà Marie Mavient nel 1910. Negli anni Venti divenne il capo per eccellenza per I motociclisti: la pelle robusta era perfetta per proteggere chi correva sulle due ruote. Poi arrivarono gli anni Cinquanta. Marlon Brando in The Wild One, James Dean in Rebel Without a Cause. Da quel momento la giacca di pelle non fu più solo considerata un capo, ma provocazione, associata a personalità diventate iconiche.
Negli anni Settanta e Ottanta la scena punk e glam-rock la fece propria. I Ramones, Billy Idol, Sex Pistols o David Bowie hanno contribuito ad alimentare l’immaginario di una rivoluzione che si faceva sui palchi a suon di batteria e chitarre elettriche. In quegli anni anche le donne come Joan Jett e Debbie Harry divennero simbolo di un’estetica forte e ribelle, impensabile prima di quel momeno per il femminile. Insomma, borchie, strappi, palchi illuminati: la biker jacket diventò un’armatura di ribellione e libertà. E non ha mai smesso di esserlo.
Cosa rappresenta oggi
Per la nuova generazione, la giacca biker non è solo vintage, ma quanto di più contemporaneo si possa immaginare. Oggi ribellione significa distinguersi in un mondo che corre troppo velocemente, riempendosi di capi usa e getta.
La giacca biker invece rimane salda nell’immaginario vestimentario della donna poichè versatile, ovvero capace di star bene sia con il denim sia con le paillettes, nonché con la maglieria. Un capo dal design classico che non perde mai personalità. Realizzata con standard di alta qualità, migliora con il tempo, si ammorbidisce, diventa parte della tua storia. È moda che tende a durare nel tempo, non tendenza effimera.
.
La visione di SVETA MILANO
Qui da SVETA MILANO la giacca biker è un manifesto. La nostra Giacca biker in pelle Alanis è realizzata con sapiente cura da artigiani della pelle, con pellami di altissima qualità e tagli che mescolano precisione e carattere. Non seguiamo la leggenda, la reinventiamo: edizione limitata, alta qualità, energia glam-rock.
È una giacca biker pensata per donne che non vogliono confondersi ma affermarsi. Un capo di lusso, senza tempo e ribelle.
Perché resta imbattibile
Gli abiti passano, la biker jacket no. Ogni decennio la rielabora, ogni generazione la riprende e le dà nuova vita. La sua forza è nella versatilità, nella durata culturale e materiale, negli standard di qualità che la rendono eterna, e nel suo design classico che non ha bisogno di rincorrere le mode.
La giacca biker SVETA MILANO non è un semplice capo da autunno. È un simbolo che continua a trasformare ogni look in un gesto più forte, più personale.